Via le rotelle!

Il grande giorno, quello delle sbucciature e dei maldischiena.
Ci prepariamo con guanti e casco sul vialetto di casa.
Mattia è in fibrillazione, gli spiego che non imparerà immediatamente, ma che ci vorrà tempo e costanza...
E via, si parte! Io piegato in due per reggerlo da dietro dal sellino e lui concentratissimo.
All'inizio (per 2 minuti) è crisi! «Papà non ce la farò mai!»
Dopo 3 minuti è lì che parte con la bici, via, così senza più bisogno di aiuto. E io che rimango lì che mi vien da piangere dall'emozione.
Sono cose che succedono una volta sola nella vita!
E allora chiamiamo il pubblico delle grandi occasioni: la mamma e i 4 nonni, tutti giù ad assistere al grande esordio!
Il nano (Mattia) è orgoglioso da pisciarsi addosso e fa pure un po' lo sborone!
Quando scende mia mamma per vederlo gli insegna anche a partire da solo. A questo punto non vede l'ora che arrivi anche suo nonno per dimostrare anche questa sua nuova abilità.
Ho letto su un blog che la sensazione che dà l'acquisizione dell'equilibrio è come una sferzata di serotonina, ti senti invincibile a cavallo del tuo equilibrio non ti capaciti di come ti riesca di pedalare e non cadere.
E così per lui!
Oggi, a distanza di 2 settimane dal fatidico esordio, non lo ferma più nessuno e se gli chiedi chi gli ha insegnato ad andare in bici lui risponde «la nonna!», il piccolo bastardo!!
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